Un letto per i bamboccioni? Trecento euro al mese (in nero)

Dunque, ricapitolando: vogliamo che i giovani siano superlaureati, sappiano benissimo almeno l’inglese, non siano bamboccioni, vadano a vivere presto da soli, si adattino a qualsiasi lavoro, siano curiosi, si impegnino nel sociale e quindi considerino la solidarietà come uno dei più grandi valori, abbiano il coraggio di entrare in politica per dare freschezza e idee nuove. Tutto giusto. Negli Stati Uniti è stato calcolato che per portare un figlio “tutto compreso” dalla nascita al diploma di scuola superiore, serve circa mezzo milione di dollari. E in Italia? La politica economica familiare, di cui tutti parlano da sempre, si riduce a ridicoli sgravi. Eppure sarebbe il momento che ognuno facesse la propria parte. Lo Stato, con una serie di interventi seri come, ad esempio, sulllo scandalo degli affitti in nero praticati agli universitari (300-400 euro per un posto letto sono cifre da rapina), ma anche le famiglie investendo quando possono magari su un corso di lingue all’estero per i figli. Senza continuamente dare addosso alla scuola che, sicuramente, deve diventare più moderna, ma sulla quale non si possono scaricare tutte le resposabilità. Un paese in cui si buttano 80 miliardi all’anno nelle slot, forse qualcosa su cui fare autocritica ce l’ha ancora.