Gli invisibili della raccolta differenziata e la dignità del lavoro

No no, non intendo affrontare il tema di chi, purtroppo, non si attiene alle regole e al senso civico della raccolta rifiuti, ma nella maggior parte dei casi la passa liscia. 

Quello cui mi riferisco è come nei nostri palazzi dal lunedì al venerdì entri, per due volte al giorno, una nuova categoria di invisibili. Sono quelle persone, soprattutto giovani e immigrati, in forza a cooperative o società di servizi per portare fuori dai condomini i cassonetti dei rifiuti. E’ che chiamarli cassonetti stona un po’, viste le dimensioni di quelli a servizio dei palazzi grandi. 

Questi ragazzi, ai quali quasi nessuno rivolge mai un cenno di saluto, ogni giorno spostano, trascinano su da ripide rampe dei garage, tonnellate tra organico, carta, plastica e così via. Non so se fra qualche anno, spero di no, ma lo temo, un lavoro simile creerà loro danni fisici. Di certo ce n’è uno immediato e morale di chi considera questa attività, e chi la svolge, non il frutto di una scelta necessaria, dignitosa e faticosa per vivere con onestà, ma qualcosa da ignorare.

E allora viene da pensare che sì, siamo proprio ignoranti se non rispettiamo più il lavoro.