Opportunità, rischi, ma comunque nuovi mondi che stanno prepotentemente facendosi largo nel settore non solo economico, ma anche in quello finanziario. Plus24, il nostro settimanale di finanza personale, oggi si occupa di questa gigantesca locomotiva che può essere una grande opportunità per gli investitori, ma anche un pericolo se non si valuta bene come agganciarvisi in sicurezza. Perché? Ecco un’anticipazione: “Insieme alle commodity, sono stati un po’ la delusione sui mercati in questo primo scorcio del 2013: si tratta dei Paesi emergenti. Presentati anche lo scorso anno da molti gestori come uno degli asset da cavalcare, i listini delle Borse emergenti hanno vivacchiato. E così mentre Wall Street (+15% l’indice S&P 500 nel 2013) e il Dax stanno mettendo a segno nuovi record storici in questi giorni, la Borsa di Shanghai ad esempio lascia sul terreno il 2,9% da inizio anno, quella brasiliana perde addirittura il 9,9% mentre l’India resta sostanzialmente al palo con un modesto +1,4%. Si tratta di performance che potrebbero scontare in negativo, per gli investitori italiani, eventuali svalutazioni della valuta locale. Cosa sta succedendo? È finita la corsa degli emergenti, almeno per i Paesi più importanti? L’indice Msci dei Paesi emergenti è praticamente raddoppiato dai minimi del 2008 anche se resta ancora sotto il top del 2007. Una fase di consolidamento è da mettere in conto. L’opinione degli addetti ai lavori è che si tratti di una pausa. Le prospettive di crescita dell’economia mondiale vedono ancora gli emergenti come locomotive. Il gap con i paesi sviluppati, e segnatamente con il Vecchio Continente, è destinato a crescere.”