La guerra alle slot e i “casinò” di quartiere

Siamo fatti sempre così. Dopo anni di silenzio, rotto solo da pochi compresi, con orgoglio, anche noi attraverso Plus24, l'emergenza slot è diventata finalmente un fatto di grande rilevanza. Però purtroppo rischia già di trasformarsi in una serie di iniziative encomiabili, ma isolate. C'è chi riduce un po' di tasse locali (poche decine di euro) a quei coraggiosi esercenti che rinunciano a un business incredibile (una macchinetta mangiasoldi in un locale con media frequentazione rende 1.500 euro al mese e la spesa è la solo corrente elettrica), chi promuove leggi regionali, chi campagne di sensibilizzazione, chi… Il problema è ancora una volta questo. Se siamo davanti a un disastro economico per molte famiglie, come tale andrebbe affrontato in modo serio a livello nazionale. Lasciare i sindaci, la Chiesa e, alla fine, le famiglie stesse a dover combattere da soli questa battaglia non solo è ingiusto, ma anche non fa che peggiorare la situazione. Un gioco sano ed equilibrato non è un problema, è divertente e permette a tanti operatori seri del settore di dare lavoro a migliaia di persone:  va combattutto invece chi ne ha fatto una business che sta portando ormai alla creazione di veri e propri "casinò" di quartiere. E chissà come mai crescono come funghi i negozi che coprano oro e preziosi.