Quant’è sommerso il popolo delle formiche

Il risparmio che cala, il sommerso che continua ad avere dimensioni impressionanti. L’Italia della tante facce gioca con gli specchi della crisi cucendosi addossi un vestito diverso in base a quello che vuole apparire. I numeri spiegati ieri dalla Consob, che ha analizzato l’andamento del 2012 delle famiglie, segnala un crollo in vent’anni della propensione al risparmio, scesa dal 22% all’8%. Una picchiata impressionante del paese delle formiche, degli accantonatori di riserve per sè e per il futuro dei figli. Eppure queste stesse famiglie, sebbene terrorizzate nei momenti dello spread alle stelle, hanno tenuto in piedi il debito pubblico, continuando a sottoscrivere titoli di Stato e decretando anche il successo di nuovi e intelligenti strumenti come il BTp Italia legato all’inflazione. La stessa fiducia che viene alla fine risposta anche nei depositi in banche e poste (in tutto siamo quasi al 50% dei portafogli). Insomma, l’idea di “mettere da parte” il risparmio non è certo scomparsa, ma quello che erode i tesoretti familiari è la crisi con la necessità di liquidità per far fronte a emergenze continue, prima fra tutte quelle del lavoro. Proprio per questo il risparmio andrebbe ancor più agevolato in tutte le sue forme (dai fondi alle azioni), considerandolo non solo che un bancomat fiscale da cui prelevare al momento del bisogno per risistemare i conti, ma agevolandolo soprattutto negli investimenti che guardano a un orizzonte più lungo.

Anche perché voltandosi per guardarsi un altro specchio ecco che appare l’immagine di un’altra Italia, quella del sommerso. Secondo una ricerca della Visa (pagamenti elettronici) il “nero” nel nostro paese raggiunge i 333 miliardi di euro, una cifra enorme che rappresenta il 21 per cento del Pil. Davanti a noi, per citare alcune nazioni grandi dell’Europa, solo Turchia e Grecia. E se vogliamo farci prendere un po’ dall’invidia la Francia segna il 10% e la Germania il 13%. Comunque complessivamente nel 2013 l’economia sommersa raggiungerà quest’anno in Europa i 2.175 miliardi, il 19% del Pil.


Colpisce a questo punto il il commento alla ricerca: Delusi dalla politica e dalla crescente distanza tra cittadini e Governi, quindi lasciati da soli a far fronte alla crisi, per molto europei il passo verso il sommerso è diventato più breve ed eventualmente con meno rimorsi che in passato.
Tra i tanti conti che La Ue continua a fare, forse varrebbe la pena riflettere anche su questi.