La signora ultraottantenne che disse no alla polizza vita

Certi vizi, purtroppo, non scompaiono mai. Conosciamo le pressioni che ricevono i dipendenti di alcune banche per vendere determinati prodotti,  ma ancora oggi non si può accettare che a una oltraottantenne venga proposto…
Vi interessa? Allora procediamo con ordine. 
La signora ha una pensione di poco superiore ai 900 euro e si trova in una casa di riposo la cui retta sta integrando con i sudati risparmi suoi e del compianto marito.
Augurandosi una lunghissima vita, ha venduto la propria casa per potere, nei prossimi anni, far fronte alla spesa per la struttura. Quindi sul conto corrente ecco un piccolo gruzzolo che vorrebbe investire a breve. 
Sapete cosa le hanno proposto nel giro di un mese?
  1. Fondo di investimento che – da prospetto – è indicato per il medio-lungo termine, quindi da 5 anni minimo.
  2. Polizza vita con capitale garantito solo in minima parte, spese di gestione diciamo cospicue e rendimento… speriamo 
La signora, che in questi passaggi è stata supportata da un parente, non ha però accettato sottoponendosi alla reprimenda funzionariale “perché, si ricordi, i suoi soldi lasciati sul conto corrente non rendono niente, anzi, ci rimette ogni anno”.
Ragionamento tecnicamente impeccabile, peccato che la soluzione proposta possa rivelarsi molto rischiosa e costosa e, in più, arrivi da chi dovrebbe avere un po’ a cuore gli interessi della cliente la quale ha affidato, da una vita, i soldi a quella banca. E ora, trovandosi in una fase molto delicata della propria vita, vorrebbe essere aiutata, non dirottata verso formule diciamo inadeguate. Con buona pace della Mifid II.