Finita la tregua delle feste è ripresa appieno l’offensiva dei call center. Sulle strategie, i trucchi e gli aspetti dal grottesco al tragico di questo mondo (perché, ricordiamocelo tutti, ci sono tanti giovani e non giovani costretti a comportamenti indegni dagli obiettivi da perseguire e dal rischio di essere lasciati a casa) abbiamo già scritto, ma ora l’escalation sta assumendo contorni poco simpatici e che colpiscono le tasche di ignari utenti. Vediamo con un esempio.
Sul cellulare esce la segnalazione di un messaggio in segreteria. Strano, non risulta alcuna chiamata persa. Ok, si ascolta la segreteria ed ecco partire il messaggio registrato di un call center che reclamizza un prodotto o un servizio. Scocciatura, vero? Poi però subentra un’altra reazione molto soggettiva: ma io la chiamata alla segreteria la pago!
Certo, ormai moltissimi piani tariffari prevedono appunto un costo per l’interrogazione del proprio numero. Insomma, scocciati e “alleggeriti” nel portafoglio.
Ma come è possibile lasciare un messaggio senza che risulti la chiamata? «È molto semplice – spiega Sergio Novelli, manager di Chili con lunga esperienza nel mondo delle telecomunicazioni – perché basta inserire un numero di solito di due cifre tra il prefisso e il numero. Si tratta di una funzione, anche se poco conosciuta, assolutamente legale che dovrebbe servire come metodo per l’utente per accedere alla segreteria “di default” senza usare numeri brevi . Se vi accede un estraneo giustamente può solo lasciare un messaggio e non accedere al contenuto. Quindi è legittima, furbi quelli che hanno capito come usarla in altro modo».
Già, il problema è proprio questo. E apre un nuovo fronte, quello delle liberatorie richieste per iniziative di marketing ecc. quando si attiva un servizio o si entra in un sito a iscrizione e viene richiesto, oltre alla mail, il numero di cellulare che poi finisce anche ad “aziende collegate”.
Fin qui ancora tutto legale, ma se il numero viene ceduto a chi utilizza sistemi a pagamento involontario per l’utente? Andrebbe sicuramente evidenziato a chiare lettere nella richiesta di “accetto”.
Anche perché, al di là dei call center, il pericolo per le compagnie telefoniche è che la segreteria, un ottimo strumento personale e professionale di comunicazione, diventando sempre più costosa e “pericolosa” faccia la fine degli sms. WhatsApp vi dice qualcosa?
Se sì per favore evitate di lasciare un messaggio… in segreteria.