Esonero della tasse universitarie per il primo anno. Unico requisito: essere bravi, anzi essere stati molto bravi agli esami di maturità avendo ottenuto la votazione massima di 100 e lode. L’iniziativa della Statale di Milano, che prevede anche una forte riduzione delle rate per chi ha ottenuto 100 senza lode, com’era prevedibile ha suscitato reazioni positive, ma anche perplessità per un sistema scolastico che alla fine delle superiori non valuta sempre con lo stesso peso gli studenti. Per essere diretti: ci sono scuole dal 100 “facile”, mentre altre lo concedono in rarissimi casi. Lasciando da parte le polemiche (ma non il problema), l’idea di premiare il merito è comunque un passo verso il riconoscimento dell’impegno dei ragazzi, quel talento di cui molto si parla, ma per il quale poco si fa. Anche perché oggi l’esenzione o riduzione delle tasse si basa solo su parametri economici come l’Isee (l’indicatore della situazione economica equivalente) di cui in questi anni si è fatto un utilizzo a dir poco allegro. Il risultato è che tanti giovani di famiglie a bassissimo reddito o in difficoltà economiche non possono intraprendere gli studi universitari, mentre i furbi se la ridono versando tasse irrisorie. Più onestà e più rigore nei controlli e severità nel sanzionare chi dichiara il falso non guasterebbero, così come ampliare le iniziative per aiutare quelli che hanno veramente bisogno e premiare coloro che lo meritano davvero. La “buona scuola” come la buona università sono una responsabilità di tutti.