In un continuo intreccio di dati sull'andamento dell'economia, spesso ci si dimentica di ascoltare il"sentiment" delle persone. Semplicemente entrando in un bar le discussioni hanno ormai abbandonato la dittatura del calcio per spaziare dalla politica all'economia reale, quella della crisi e di tanti drammi familiari. Mi ha colpito molto oggi il ricordo di un maturo signore che, guardando la tv appesa al muro dietro il bancone che trasmetteva un servizio sulle nuove banconote da 5 euro, si è messo a raccontare a un altro cliente quando, "ai suoi tempi", per la giornata del risparmio le banche regalavano ai bambini delle scuole elementari un salvadanaio dalle varie forme, una piccola "cassaforte" con cento lire per iniziare quel cammino che ci ha portati a diventare il terzo paese al mondo come stock del risparmio (compreso il valore degli immobili).
L'altro lo ha guardato un po' strano, rispondendogli che oggi probabilmente molti venderebbero quel salvadanaio al mercatino dell'usato, non senza averlo prima forzato.
E' stato come assistere in diretta a uno dei tanti cortocircuiti che vive il Paese. Il denaro che manca e le certezze sparite, a partire dal lavoro, stanno cancellando anche l'idea di un futuro che passa da un piccolo sacrificio come quello di risparmiare anche una cifra simbolica, ma importante per dire ai ragazzi che si sta pensando a loro anche nei momenti più difficili.