Le non notizie dei furti nelle scuole e dei paesi lasciati al buio dai ladri di rame

Sono ormai le classiche non notizie. Scuole saccheggiate di pc e materiale didattico, furti di rame che lasciano al buio interi paesi. Appunto, furti. Ma siamo davvero convinti che privare un istituto scolastico dei sussidi tecnologici debba avere la stessa valutazione dal punto di vista giudiziario di un furtarello? O creare disagi e pericoli (come per chi, ad esempio, ha in casa macchine salvavita per ammalati) tagliando centinaia di metri di filo di rame in cui  scorre l’energia elettrica?
Così, mentre la grande politica è completamente assorbita dai drammatici temi elettorali, a combattere sono rimasti ormai solo le forze dell’ordine e alcuni sindaci, soprattutto quelli dei centri più piccoli, che ogni giorno si confrontano con le realtà di una criminalità senza più limiti. Poi, alla fine, quando i delinquenti vengono arrestati (e succede spesso in questa guerra silenziosa) i magistrati non possono far altro che applicare la legge. Furto, appunto, con la quasi matematica certezza che non ci sarà nemmeno un giorno di carcere nonostante spesso ci si trovi di fronte a veri “professionisti”.
Un bel ragionamento sarebbe forse ora di farlo, cambiando la classificazione di certi tipi di furto in base alla loro pericolosità e al danno sociale creato.

  • cesare de gasperis |

    buonasera .
    Lei pone l’accento su un tema molto delicato e complesso che merita il massimo dell’attenzione . Purtroppo ho la sensazione che il nostro sistema legislativo, e di conseguenza quella giudiziario, non siano adeguatamente strutturati a percepire la pericolosità “sociale” di determinati reati .
    Resterebbe da comprendere se il tutto sia determinato dal fatto che è la stessa Società Italiana impotente a difendere se stessa .
    “A nuova Offesa, nuova Difesa” ??
    Ha ragione Lei, non sembra proprio così .
    Le evidenzio anche si stia diffondendo anche in Italia l’uso dell’acido per deturpare la vittima, reato feroce e crudele che ritengo vada punito ben oltre le semplici “Lesioni Gravissime” come attualmente accade . Sono furbi , usano l’acido ma non la morte .
    Ma perché l’Acido e non la Morte ??

    Probabilmente perché si odia ma non si uccide; si odia ma tanto ed a tal punto che si sceglie di non uccidere perché se uccidi chi odi , uccidi una volta sola e solo in quel momento, nel presente in cui lo fai .
    Se invece gli getti sul volto dell’acido che gli corrode la pelle, uccidi nella tua vittima il suo passato ( hai cancellato il suo volto dalla memoria dei suoi cari), il suo presente ( la sua vita, intesa come vita di relazione con se stessi e gli altri) che viene annientato in pochi secondi ed infine il suo futuro che vivrà ogni giorno nel ricordo di come era, di come sarebbe potuta essere e di come tu sei riuscito a trasformarla .

    E poi rischi quasi niente in confronto all’Omicidio .

    Ecco perché l’Acido sul volto è diventato più gradito ai nuovi mostri del terzo millennio : Li fa sentire simili a Dio !
    Se siamo a immagine e somiglianza di Dio chi getta l’acido sul volto fa sparire quel che di Dio era nella sua vittima .

    Per questo motivo chi colpisce con l’Acido non va condannato per lesioni o tentato omicidio, ma per Omicidio bello e buono perché quella che resta alla vittima non è e non può più chiamarsi Vita ma lenta, inesorabile “Morte Quotidiana” .

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