Il turismo? Dipende tutto dal tempo…

Se mai vi capitasse di andare a Zurigo, fate una passeggiata sulla  Bahnhofstrasse. Potrete dire di avere camminato sulla strada più cara del mondo sia per i negozi esclusivi che dalla stazione si distendono fino al lago, sia per i sottostanti, superblindati caveau di moltissime banche.  Inutile nascondere un po' di invidia, ma anche noi in Italia camminiamo su quello che potrebbe essere il territorio, e lo è, più prezioso del mondo. Eppure lo sfruttiamo in tutti i più orrendi modi eccetto per quello che potrebbe aiutare il paese in affanno: il turismo. Questa Cenerentola che tutti ci invidiano è sempre tagliata fuori dai grandi giochi politici e dalle strategie a lungo termine, lasciando agli imprenditori del settore e alle loro associazioni il compito di fronteggiare non solo un'agguerrita concorrenza estera, ma anche il fronte interno di una burocrazia asfissiante.  L'ecatombe di alberghi e pensioni, che trascina con sè un indotto pesantissimo, ne è la dimostrazione. Questo mentre siamo già entrati nella stagione clou e l'unico appiglio cui si guarda cos'é? Il tempo,  sperando che tenga dopo le bizze di inizio estate. Comunque non preoccupatevi (per modo di dire): forse ci sarà "un forte impegno" per il prossimo anno.